Sane abitudini

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ottobre 11, 2012 di decreblog

Oggi la fattoria è stata per qualche ora completamente nelle nostre mani: ce l’abbiamo messa tutta per non cedere al raffreddore e alla stanchezza e goderci il più possibile una delle ultime giornate di questa bella esperienza.

In mattinata avevamo spostato il recinto elettrificato più volte, fino a quando i due paletti più estremi si sono finalmente incontrati nel posto giusto, vicino al sentiero, dove le pecore sono abituate ad entrare.
Più tardi, nel pomeriggio, è arrivata abbondante la pioggia, proprio mentre stavamo  raccogliendo i fichi d’india, che verranno venduti al gruppo d’acquisto.

Gocce di pioggia sulle rose

Gocce di pioggia sulle rose

Solo il tempo di una doccia calda e di metterci dei vestiti asciutti e la voglia di fare ancora una volta il giro degli animali per portare loro il cibo ha avuto il sopravvento.

Con le dosi scritte su un foglio che ho custodito sempre nella stessa tasca dei miei pantaloni “da lavoro”, abbiamo preparato i vari secchi. Poi siamo partiti per la nostra piacevole routine pomeridiana: prima le caprette (che ti accolgono rumorosamente), poi la Rossa (asina anziana) che ti viene incontro, seguiti dalla splendida cagnetta Luna (che è ancora più anziana, tanto che fa fatica anche a mangiare) e dai due gatti inseparabili.

Beeeeh? Che c'è da guardare?

Beeeeh? Che c’è da guardare?

La Rossa si riposa sul prato

La Rossa si riposa sul prato

Luna, la giovane dentro

Luna, la giovane dentro

Gemelli siamesi (o quasi)

Gemelli siamesi (o quasi)

E poi la serie di pennuti: prime fra tutte le due anatre petulanti, vicine di gabbia delle varie specie di galline. Alle prime cambiamo anche l’acqua ogni giorno, per questo probabilmente hanno piume così bianche!

Per finire il giro i nove pulcini (la grande passione di Nico), i pavoni, il timido fagiano e le pecore, che ti accolgono con un boato di belati.

Siamo belli e ne siamo consapevoli

Siamo belli e ne siamo consapevoli

Pulcini in piena pubertà

Pulcini in piena pubertà

Tony Corallo e il suo harem

Tony Corallo e il suo harem

Tutto ci sembra estremamente normale, come se fossimo sempre stati qui, ma nell’aria c’è una latente malinconia “preventiva” che ci fa rimpiangere qualcosa che stiamo ancora vivendo, come quando in pieno agosto pensi che vorresti che l’estate non finisse mai.

Ce ne ricorderemo quando, al nostro ritorno, sentiremo sui nostri vestiti questi odori, rimpiangendo questi piccoli rituali che ci hanno reso almeno per qualche giorno delle persone migliori.

Marco

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